20091130
20091128
Mille e una pentola
via | veronicaTjéll (pentola)
Sottogeneri della tjell sono tutti questi sotto
Pignàtt' (pentola alta)
Sottogeneri della tjell sono tutti questi sotto
Pignàtt' (pentola alta)
ben ben fioi
via | gazben ben fioi, 'ndemo,
sète par leto
sète par logo
sète impisemo el fogo
sète 'ndemo
sète stemo
sète a guardia ai ladri faremo...
La ricordo ancora questa tiritera che mio padre mi raccontava quando ero piccolina.
Era la finta esortazione della vecchietta, sola in casa, che in questo modo sperava di scoraggiare i ladruncoli creduloni che ascoltavano alla finestra.
Per me, allora, la vecchina rappresentava il massimo dell'astuzia...
20091127
Francesco Masala (3/5)
via | Silvano BottaroPregadoria de sos messadores
Custa est sa terra nostra,
ue su entu solopu,
che una falche de fogu,
mèssada sas ispigas ruinzadas.
Làgrimana sos sulcos
sutta sos pedes nudos
de sos fizos ch’ispigan,
rumasos che runzinos,
peleados che burricos:
chie no messat, ispigat.
[...]
Preghiera dei mietitori
Questa è la nostra terra,
dove il vento del sud,
come una falce di fuoco,
miete le spighe arrugginite.
Piangono i solchi
sotto i piedi scalzi
dei nostri figli che spigolano,
magri come ronzini,
rassegnati come asini:
chi non può mietere, spigola.
[...]
Custa est sa terra nostra,
ue su entu solopu,
che una falche de fogu,
mèssada sas ispigas ruinzadas.
Làgrimana sos sulcos
sutta sos pedes nudos
de sos fizos ch’ispigan,
rumasos che runzinos,
peleados che burricos:
chie no messat, ispigat.
[...]
Preghiera dei mietitori
Questa è la nostra terra,
dove il vento del sud,
come una falce di fuoco,
miete le spighe arrugginite.
Piangono i solchi
sotto i piedi scalzi
dei nostri figli che spigolano,
magri come ronzini,
rassegnati come asini:
chi non può mietere, spigola.
[...]
1/5, 2/5, 3/5, 4/5, 5/5
20091126
ganzi e ganze
via | cristina Innanzi tutto, mi scuso per la foto. Posso immaginare che i maschietti avrebbero preferito Angelina Jolie, Penelope Cruz o Scarlett Joahnsson ma, non essendo predisposta a scervellarmi, e dovendo trovare un'immagine che ben sintetizzasse il concetto di ganza, mi è venuta in mente lei. La Ganza per eccellenza (alla fine l'ha spuntata facendosi impalmare dall'amato Carlo ma, nell'immaginario collettivo, ganza era e ganza è rimasta).
Chiaramente, non mi riferisco all'accezione più conosciuta del termine ganzo in quanto aggettivo (troppo scontato, lo conoscono tutti). Bensì al sostantivo, che indica l'amante.
Ma Piero e l'Antonella stanno ancora insieme?
Sì! Anche se lù c'ha la ganza e lo sanno tutti!
Talvolta, la ganza (o il ganzo) non è propriamente l'amante in quanto colei che intesse una relazione con il fedifrago ma, più semplicemente, una persona con cui si ha una relazione non troppo seria. Un po' promiscua, un pò "easy". O non ufficializzata.
20091124
20091123
20091122
20091121
Wikiliva, l'enciclopedia degli Ascolani
via | RosaspinaOggi, vi segnalo un "serbatoio" di parole, modi di dire, filastrocche ecc in dialetto ascolano... ;-)
Vi devo specificare che molte parole, benchè graficamente simili, hanno la pronuncia completamente diversa, per accenti e/o per pronuncia delle vocali tra la città di Ascoli e dintorni e la Città sulla Costa e zone limitrofe... tant'è che all'epoca che le due squadre giocavano i derby, si riconoscevano le diverse tifoserie dal modo di pronunciare la parola "biscotto"... I cittadini del Capoluogo pronunciano " b'scuott' ", mentre i sambenedettesi, " B'scutt' ".
C'è animosità al di là del campanilismo, tra le due cittadine, una cosa così assurda ai giorni nostri. Ma è una cosa che tratterò, forse, su mio blog principale, prima o poi! Qui non è il caso di fomentare risse! ;-)
20091120
20091119
un batti pari
via | cristina20091118
20091117
indormia
via | em- anestesia, anestetico; sonnifero.
- datura stramonium [Plantae | Magnoliphyta | Magnoliopsida | Solanales | Solanaceae | Datura | Datura Stramonium]. Nomi comuni: Stramonio, erba del diavolo, erba delle streghe, indormia, noce spinosa.
20091116
20091115
20091114
duelle
via | Shadyda nessuna parte
tu qui n'gin' duelle = in questo modo non risolveremo nulla, in questo modo non andiamo da nessuna parte
n'so gì duelle = non sono andato da nessuna parte
__________________
similia tag | nisiògo
20091113
20091112
Francesco Masala (2/5)
via | Silvano BottaroCantone de sas ispigadoras
Su sole, a manzanile, si nde pesat
dae ucca de sas crabas
chi an dentes de oro
e, a sero, si che corcat
intro una losa de abba
[...]
Ballata delle spigolatrici
Il sole, all’alba, si leva
dalla bocca delle capre
che hanno i denti d’oro
e, a sera, muore
dentro una bara d’acqua
[...]
dae ucca de sas crabas
chi an dentes de oro
e, a sero, si che corcat
intro una losa de abba
[...]
Ballata delle spigolatrici
Il sole, all’alba, si leva
dalla bocca delle capre
che hanno i denti d’oro
e, a sera, muore
dentro una bara d’acqua
[...]
1/5, 2/5, 3/5, 4/5, 5/5
20091111
con il legno e con l'oro
via | gazUna mostra a Venezia che descrive la complessità e la ricchezza del lavoro di intagiadori, indoradori e batioro, antichi mestieri artigiani ancora oggi attivi a Venezia.
Nell'antica Scoletta dei battiloro a San Stae, gli eredi di queste tradizioni mostreranno il lavoro dal vivo in uno spazio didattico circondato da pezzi intagliati di maestri del passato e del presente, con particolare riferimento all'intaglio sulla gondola, alla doratura e alla "battitura" della foglia d'oro.
20091109
tòco
via | gazdall'italiano "tòcca", pezzo di stoffa
Tòco de ebete = pezzo di cretino
Vate a butar un tòchetin = vai a riposarti un pò
Ze un tochéto che no te vedo = è un pò che non ti vedo
20091108
intrigo
via | em
intrigo (s.m.) | impiccio, intralcio, fastidio
intrigare: dare fastidio, intralciare
destrigare: rassettare; districare, risolvere
destrigàrse: affrettarsi
20091106
20091104
20091103
bava
via | gazbava = filo di nylon per pescare
aver bava/ti ga bava = avere fortuna/hai fortuna
che bava! = che fortuna!
__________________
similia tag | bava
20091101
In dommu de su ferreri, schironi ‘e linna
via | Riccardo UcchedduQuesto detto significa: a casa del fabbro, spiedo(i) di legno.
Come capita spesso nel mondo dei detti, dei proverbi ed in genere in quello del linguaggio colloquiale sardo, per veicolare uno o più significati di varia natura si ricorre ad una figura appartenente al mondo del lavoro.
Non di rado, le figure adottate provengono dal mondo artigiano, agropastorale ed operaio.
In questo caso, su ferreri cioè il fabbro è utilizzato come persona di cui non si mettono a priori in dubbio le capacità o le doti professionali, l’esperienza, la forza fisica ecc.
Del fabbro si discute invece il senso pratico o meglio, domestico; l’attitudine o sa gana, la voglia, la volontà di rendersi utile in famiglia.
In effetti, un fabbro che non sappia o non voglia forgiare degli spiedi metallici per sé o per i suoi, può suscitare s’arrisu, il riso ed essere canzonau, schernito.
Come capita spesso nelle culture popolari, assistiamo qui ad un rovesciamento di valori e di prospettiva (quel che di solito capita in occasione del Carnevale).
L’esperto artigiano è così abbassato al rango di allocco o come si dice nel sardo parlato a Cagliari e nel suo circondario, di balossu.
Allargando (di molto) il discorso, mi pare che nel folklore yiddish e nella stessa cultura ebraico-orientale vada per così dire in scena il tipo del dotto talmudista.
Il dotto in questione vien talvolta rappresentato come il classico Luftmensch (uomo delle nuvole, sognatore) che nelle questioni pratiche deve essere tratto d’impaccio dalla moglie (ah, le donne!).
Il filosofo danese Kierkegaard raccontava del tipico filologo (olandese, credo) che riceveva un aiuto simile dalla consorte…
Su questo tema sarebbe comunque interessante un confronto anche con altre/i del blog.
Domanda, quindi: nella vostra regione avete un equivalente del fabbro che a casa sua utilizza degli spiedi di legno? Voglio dire, un detto che possa essere avvicinato a questo? (il che è piuttosto probabile).
Comunque, per me il detto in dommu de su ferreri, schironi de linna può essere inteso in senso lato come uno sberleffo ai cosiddetti esperti…
Come capita spesso nel mondo dei detti, dei proverbi ed in genere in quello del linguaggio colloquiale sardo, per veicolare uno o più significati di varia natura si ricorre ad una figura appartenente al mondo del lavoro.
Non di rado, le figure adottate provengono dal mondo artigiano, agropastorale ed operaio.
In questo caso, su ferreri cioè il fabbro è utilizzato come persona di cui non si mettono a priori in dubbio le capacità o le doti professionali, l’esperienza, la forza fisica ecc.
Del fabbro si discute invece il senso pratico o meglio, domestico; l’attitudine o sa gana, la voglia, la volontà di rendersi utile in famiglia.
In effetti, un fabbro che non sappia o non voglia forgiare degli spiedi metallici per sé o per i suoi, può suscitare s’arrisu, il riso ed essere canzonau, schernito.
Come capita spesso nelle culture popolari, assistiamo qui ad un rovesciamento di valori e di prospettiva (quel che di solito capita in occasione del Carnevale).
L’esperto artigiano è così abbassato al rango di allocco o come si dice nel sardo parlato a Cagliari e nel suo circondario, di balossu.
Allargando (di molto) il discorso, mi pare che nel folklore yiddish e nella stessa cultura ebraico-orientale vada per così dire in scena il tipo del dotto talmudista.
Il dotto in questione vien talvolta rappresentato come il classico Luftmensch (uomo delle nuvole, sognatore) che nelle questioni pratiche deve essere tratto d’impaccio dalla moglie (ah, le donne!).
Il filosofo danese Kierkegaard raccontava del tipico filologo (olandese, credo) che riceveva un aiuto simile dalla consorte…
Su questo tema sarebbe comunque interessante un confronto anche con altre/i del blog.
Domanda, quindi: nella vostra regione avete un equivalente del fabbro che a casa sua utilizza degli spiedi di legno? Voglio dire, un detto che possa essere avvicinato a questo? (il che è piuttosto probabile).
Comunque, per me il detto in dommu de su ferreri, schironi de linna può essere inteso in senso lato come uno sberleffo ai cosiddetti esperti…
pirla
via | emCosì Wikipedia: termine in uso in molti dialetti di area lombarda ed emiliana (e in particolare nel dialetto milanese), in origine significante trottola (da cui anche il verbo pirlare, cioè gironzolare senza scopo) e poi passato a indicare l'organo sessuale maschile. Attualmente il lemma è utilizzato anche come insulto non particolarmente volgare, con la connotazione di "stupido". Una recente sentenza della Cassazione ha però stabilito che dare del pirla è lesivo dell'onore del destinatario.
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