20120929
20120920
20120917
risi e luganighe
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Le popolazioni del Veneto, non conoscono, si può dire, altra minestra che il riso, e però lo cucinano bene e in tante svariate maniere. Una è il riso sul brodo colla salsiccia; ma colà le salsicce le lasciano intere; io preferisco di sminuzzarle nel brodo quando vi si mette a cuocere il riso, il quale non è bene lavare, ma soltanto nettare e strofinare in un canovaccio per levargli la polvere. A me piace di unire al riso colle salsicce, o rapa o cavolo cappuccio. Sia l'una che l'altro vanno prima imbiancati, ossia mezzo lessati; tagliate la rapa a dadi, il cavolo a fettuccine e metteteli a soffriggere nel burro. Poco avanti di levare il riso dal fuoco aggiungete un buon pizzico di parmigiano per legarlo meglio e dargli più grato sapore.
Pellegrino Artusi
1891
20120914
Setembre
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"A setembre e fighe i pende"
(A settembre i fichi pendono dagli alberi)
Raccogliere fichi era una delle azioni più comuni che si facevano un tempo nelle campagne di questa stagione.
Ma a volte poteva capitare che qualcuno raccogliesse fichi da alberi non suoi, come successe a quel tal Bacì: "Bacì u l'è andau pe' fighe, pe' fighe briansote, i l'han carregau de bote, oh poveru Bacì".
Però a me i fichi non piacciono!!
20120903
drìo
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drìo, de drìo (avv.) | dietro
drìo, posto davanti al verbo lo muta al gerundio: el xe drìo fare (magnare, dire, ecc.) = sta facendo (mangiando, dicendo ecc.) [fonte: dialetto-veneto.it]
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