20090630
20090629
20090628
20090627
20090626
20090625
20090624
La valic' de li sugn'
via | faustoSiamo continuamente bombardati da ogni sorta di pubblicità e non è certo mia intenzione mettere il "carico" ma, trovo che questa volta valga la pena assistere al video pubblicitario sotto riportato.
Per l'Abruzzo in questi due mesi si è detto e fatto tanto, con iniziative lodevoli e qualche rara volta discutibili ma, come giusto che fosse, si è cercato soprattutto di aiutare economicamente le vittime del terremoto. Invece il canale televisivo LA7, lunedì 29 giugno, proporrà in prima serata uno speciale dedicato alla mia regione che credo e spero possa essere altrettanto di aiuto. Infatti verranno proposte le scene di decine di film italiani ed internazionali girate nelle località abruzzesi. Non porterà un euro alla "ricostruzione" ma farà conoscere a chi non ha mai visitato l'Abruzzo dei posti fantastici, una storia millenaria e delle tradizioni ancor oggi conservate e tramandate di generazione in generazione.
Buona visione.
p.s. Simone Annichiarico è il figlio di Walter Chiari... non fosse altro per il padre mi sta simpatico.
annacari
via | gaz"Che dobbiamo fare?" domandò. "Ci occupiamo subito della cosa o annachiamo il bammineddru?".
"Annachiamolo tanticchia, un poco" decise il ministro.
Ora è da notare che "bammineddru", bambinello, dalle nostre parti si dice solo di Gesù Bambino e non di un bambino qualsiasi, perchè allora verrebbe chiamato "picciliddru", "carusu", "addrevu". Quel "bamminereddru" stava a significare il rito sacrale della raccomandazione politica, dai tempi lunghissimi se non corroborato da forti indulgenze quali lo scambio di favori o l'offerta di un considerevole numero di voti.
20090623
20090622
20090621
pitantàna
via | em__________________
similia tag | pappagn(e)
20090620
a pracchetta
via | cristina20090619
20090616
20090615
20090614
baicolo
via | gazFamosa e storica la scatola di latta con il disegno del cavaliere che offre alla sua dama i baicoli e con questa scritta:
più fin, più dolse, più liziero e san
per mogiar nela cìcara o nel goto,
del Baicolo nostro Veneziàn
Non c'è al mondo, no, più bel biscotto,
più fine, più dolce, più leggero e sano
per intingere nella tazza o nel bicchiere,
del Baicolo nostro veneziano.
20090612
strafanto
via | em
Da stra (accrescitivo) e fanto ("fantoccio" o "bambino").
Casa piena de strafànti: casa piena di oggetti inutili.
20090611
I funerali di Berlinguer
via | suburbia
Enrico Berlinguer
(Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984)
Un popolo intero trattiene il respiro e fissa la bara,
sotto al palco e alla fotografia.
La città sembra un mare di rosse bandiere
e di fiori e di lacrime e di addii.
Eravamo all'Osteriola, una sera come tante,
a parlare come sempre di politica e di sport,
è arrivato Ghigo Forni, sbianchè come un linsol, (bianco come un lenzuolo)
an s'capiva 'na parola du bestemi e tri sfundon. (non si capiva una parola, 2 bestemmie e 3 "sfondoni" - frase che non si regge come logica o metrica)
"Hanno detto per la radio che c'è stata una disgrazia,
a Padova è stato male il segretario del PCI"
Luciano va al telefono parla in fretta e mette giù
"Ragazzi, sta morendo il compagno Berlinguer".
Pipein l'è andè in canteina (Peppino è andato in cantina)
a tor des butiglioun, (a prendere 10 bottiglioni - ndr: di vino)
a i'am fat fora in tri quert d'ora, (li abbiamo "fatti fuori" in 3 quarti d'ora)
l'era al vein ed l'ocasioun (era il vino delle occasioni)
a m'arcord brisa s'le suces (Non ricordo che è successo)
d'un trat as'sam catee (ad un tratto ci siamo trovati)
in sema al treno c'as purteva (sopra il treno che portava )
ai funerel ed Berlinguer. (ai funerali di Berlinguer)
A Modena in stazione c'era il treno del partito,
ci ha raccolti tutti quanti, le bandiere e gli striscioni
a Bologna han cominciato a tirare fuori il vino
e a leggersi a vicenda i titoli dell'Unità.
C'era Gianni lo spazzino con le carte da ramino,
ripuliva tutti quanti da Bulagna a Sas Marcoun (da Bologna a Sasso Marconi),
ma a Firenze a selta fora Vitori "al professor" (arriva Vittorio il professore),
do partidi quattro a zero dopo Gianni l'è stè boun (2 partite 4 a 0, dopo Gianni è stato buono).
I vecc i an tachee (I vecchi hanno iniziato)
a recurder i teimp andee, (a ricordare i tempi andati)
i de d'la resisteinza (i giorni della resistenza)
quand'i eren partigian (quando erano partigiani)
a'n so brisa s'le cuntee (Non so dire se è contato)
ma a la fine a s'am catee (ma alla fine ci siamo trovati)
in sema al treno c'as purteva (sopra al treno che portava)
ai funerel ed Berlinguer. (al funerale di Berlinguer)
Gli amici e i compagni lo piangono, i nemici gli rendono onore,
Pertini siede impietrito e qualcosa è morto anche in lui.
Pajetta ricorda con rabbia e parla con voce di tuono
ma non può riportarlo tra noi.
Roma Termini scendiamo, srotoliamo le bandiere,
ci fermiamo in piazza esedra per il solito caffè
parte Gianni il segretario e nueter tot adree (e noi tutti dietro)
per andare a salutare il compagno Berlinguer.
Con i fazzoletti rossi ma le facce tutte scure,
non c'era tanta voglia di parlare tra di noi,
po' n'idiota da 'na ca la tachè a sghignazer, (poi un idiota da una casa ha iniziato a ridere)
a g'lom cadeva a tgnir ferem Gigi se no a'l finiva mel (siamo riusciti a tener fermo Gianni se no finiva male).
A sam seimpre ste de dre (Siamo sempre stati dietro)
e quand'a sam rivee (e quando siamo arrivati)
la piaza l'era pina (la piazza era piena)
"ma quant comunesta a ghè" ("ma quanti comunisti ci sono")
a'n g'lom cadeva a veder un caz (non siamo riusciti a vedere un... niente)
ma anc nueter as' sam catee (ma anche noi ci siamo trovati)
in sema al treno c'as purteva (sopra il treno che portava)
ai funerel ed Berlinguer (ai funerali di Berlinguer)
Pipein l'è andè in canteina
a tor des butiglioun,
a i'am fat fora in tri quert d'ora,
l'era al vein ed l'ocasioun
a m'arcord brisa s'le suces
d'un trat as'sam catee
in sema al treno c'as purteva
ai funerel ed Berlinguer.
20090610
ciucia mentine
via | em(ciùcia mentine, come dire: succhia pastiglie)
20090609
Spatiner
via | suburbiaZgregnapola
via | Ross20090608
liston
via | gaze quindi fare el listón = andare a passeggiare di sera
Per godersi il listón o per riposarsi dopo tanto camminare, venivano disposte delle sedie lungo il camminamento.
Col passare del tempo il listón si spostò in Piazza San Marco dove durante l'estate le sedie venivano affittate per cinque soldi l'una.
L'usanza di "fare el listón" è durata nei secoli e ancora fino al 1960-70 si poteva assistere in Piazza San Marco a un andirivini di giovani che dalla Torre dell'Orologio passeggiavano fino alle Colonne di Marco e Todaro e viceversa.
Il listón in Piazza San Marco è sparito con l'arrivo dei turisti.