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20120530

burino


Burino: Il termine in origine stava ad indicare i braccianti Romani  che lavoravano nella Maremma Romana, in seguito ha assunto un significato scherzoso, ma anche dispregiativo, per indicare una persona "poco elegante" ed ignorante.

20100111

intruppona

Dicesi intruppona, un esemplare del genere umano di sesso femminile che, causa testa perennemente tra le nuvole, o semplice sbadataggine, risulta particolarmente imbranata, goffa, maldestra.
L'intruppona, nell'attraversamento della carrozza del treno in cerca del suo posto, non si rende conto di prendere a borsettate in faccia gli ignari passeggeri seduti lungo il lato corridoio; l'intruppona proprio non riesce ad evitare di sbattere contro pareti, persone, porte, oggetti vari; l'intruppona, se fuma placida una sigaretta a letto, urta puntualmente contro il posacenere e ne versa il contenuto tra le lenzuola; l'intruppona lava tre bicchieri e ne rompe due; l'intruppona al risveglio "si stira" e con una gomitata rischia di fratturare il setto nasale al malcapitato che le si trova accanto. L'intruppona inciampa con facilità, spesso cadendo rovinosamente (questo è accaduto anche stamattina), e molto altro ancora.
Ho declinato l'aggettivo al femminile perché questo, ovviamente, è un post autobiografico.

20090325

Dialetto e letteratura

Più che proporre un termine romanesco vorrei contribuire, con una citazione, a quello che secondo me è il vero scopo di questo blog: sottolineare l'importanza socio-culturale del vernacolo, l'immediatezza comunicativa nel descrivere, oltre il significato stesso dei termini, le tradizioni, le caratteristiche, le sfumature proprie di una regione, provincia, comunità senza filtri lessicali. Come scrisse Contini, a proposito di "Ragazzi di vita" di Pier Paolo Pasolini, l'adozione della lingua del luogo è "un'imperterrita dichiarazione d'amore" nei confronti del mondo reale. Infatti, nelle poche righe di seguito tratte da "Ragazzi di vita", Pasolini descrive una zuffa tra cani proprio utilizzando lo stesso dialetto dei loro padroni con i quali dividevano le borgate, la fame, la miseria.
Simili tra loro, parlano la stessa lingua, quella della strada:


..."Daje, a Lupo, daje, daje" sussurrava Armandino ancora piegato sull'orecchio del suo cane, mentre i ragazzini lo incitavano anch'essi, gridando come scimmie, facendo una caciara che li sentivano fino a Tiburtino. Il Lupo, ingenuo, si lanciò dietro alla cagna, che stava ancora zitta, abbaiando a squarciagola, facendo un po' di moina. "Mo però me pare che te gonfi un po' troppo," parve pensare la cagna, soffermandosi, "per carattere mio!" E dopo un istante:"Ma li mortacci tua," sbottò a urlare, perdendo tutt'a un botto la pazienza..."A zozzona, a carogna, è inutile che me guardi tanto, sa?!" gridava il Lupo furibondo, "che tanto me nun me impressioni!" E l'altra zitta. "Mo si nun dichi quarcosa," minacciò Lupo, "t'ammollo na pignata che te stacco 'a testa!"
"Aaaah, sei carino sei!" disse l'altro cane intervenendo nel discorso.
"Mbè?" fece Lupo con uno scatto verso di lui, che scappò, "ma che va cercanno mo sto disgrazziato?" La cagna mollò un ringhio. "Fatte un ringhio su sto cazzo" urlò Lupo.
"Mo basta," scattò la cagna, "già me so stufata, ce lo sai sì?" Si voltò completamente di fronte. "Potessi cecamme," fece poi urlando del tutto infuriata, "ma pe na soddisfazzione me faccio pure trent'anni de Reggina Celi!"

20081117

ciammaruca


ciammaruca (s.f.) | lumaca


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| ciammarica

20081111

zacanella


Zacanèlla = Fuochi d'artificio.

s’appiccea tuttu co’ quelle zacanèlle
si illuminava tutto con quei fuochi d’artificio.

Ma il termine viene ormai utilizzato molto più spesso con il suo significato volgare che indica la masturbazione maschile! ;-)

Abbottare


o meglio: Abbotta' = Gonfiare, riempire al massimo.

20081110

Arapperizzicasse

Nun t'arepperizzicà che t'arettummoli.
Me lo diceva spesso mia nonna di Tivoli, vicino Roma. Una frase, o meglio un proverbio, che rispecchia parecchio l'animo a mio avviso pavido della gente che ha vissuto sempre all'ombra della grandezza di Roma.
Cosa vuol dire? "Non ti arrampicare che cadi", una versione ancora più timorosa del "non tirar troppo la corda altimenti si spezza".

20081028

Mamma Roma - Remo Remotti

E' un fiume di termini romaneschi e di grandi verità... buona visione.

 
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