Questo weblog è un prodotto amatoriale senza finalità di lucro. Non costituisce testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza periodicità. Non può pertanto considerarsi prodotto editoriale ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62.
Gli articoli pubblicati sono frutto di libere manifestazioni di pensiero. Le immagini e i materiali audiovisivi utilizzati provengono da ricerche condotte nel World Wide Web, e sono pertanto ritenuti di pubblico dominio. Se tuttavia si dovessero ravvisare (anche su segnalazione) involontarie violazioni del copyright, o nel caso in cui testi o immagini recassero pregiudizio a terzi, si provvederà a rimediare.
Gianni Ciardo è il vero comico dialettale, troppo simpatico, la canzoncina poi, è proprio una chicca... Ma chi la capisce, solo un barese ;) Sposa che fa una scappetella??? Che io sappia in veneto non esite un termine corrispondente.
Sì, è proprio la fuga per amore, quella che in Sicilia chiamano fuitina. Si tratta del participio passato del verbo scendere: scesa dalle scale di casa e non ritornata all'ovile per almeno una notte.
Dato che si parla di scale, apro una parentesi per raccontare che quando una mamma di Bari deve raccontare al vicinato con una punta di orgoglio che la propria figlioletta è diventata signorina, cioè ha avuto la prima mestruazione, usa questo eufemismo: "Ajire, Jann è cadute scale scale", cioé "Ieri la mia piccola Anna è rotolata per le scale". Quanta saggezza, se si pensa che da quel momento le figlie crescono più velocemente e le situazioni iniziano a precipitare, step by step.
Se per la metamorfosi da bambina a signorina si scendono le scale, ugualmente avviene per la trasformazione finale da signorina a signora, a meno che non si voglia rimanere nubile, che in barese non è zitella, ma signorina grande. Matrimoni in grande pompa, con il velo e l'abito bianco, prevedono l'uscita trionfale della sposa dal portone di casa, tra due filari di piante lussureggianti e la sposa non viene giù in ascensore, ma scende le scale, metafora di una vita che le si àugura possa essere sempre in discesa da allora in poi.
Ma non sempre tutto è così idealistico. Si possono verificare due casi. Il primo è che l'unione dei fidanzati sia avversata da una delle due famiglie. In tal caso l'unica soluzione possibile in una società pre '68 era di mettere i genitori davanti al fatto compiuto di una notte passata insieme fuori di casa, evento che, una volta divenuto di dominio pubblico, esigeva il matrimonio riparatore, genitori volenti o nolenti. In questi casi in realtà, come documentato dalla mazurca di Gianni Ciardo, i familiari volenti sono spesso complici dei fidanzatini. "Cudde disoneste che aveve tutte quante organizzate, jere u cuggine de Geroleme u schicchiate", cioé, "Quel farabutto che aveva organizzato tutto era il cugino di Girolamo, detto l'inconcludente". Magari infatti i due non facevano neanche l'amore quella notte, dato che venivano ospitati a casa di qualche parente compiacente. Poi, dopo che i genitori avevano fatto il giro degli ospedali e denunciato la scomparsa ai carabinieri, i due con calma ritornavano di solito a casa di lei, piangenti e chiedendo perdono, avevano mazzate e poi venivano perdonati e di organizzavano le nozze, che avendo in questo caso carattere di urgenza, comportavano lo sposarsi in chiesa la mattina sul presto senza velo e con un abito meno pomposo, il venir meno del ricevimento ed un corredo assai meno completo. Insomma, si risparmiavano un sacco di soldi.
E qui viene il secondo caso, quello in cui sono i genitori stessi che invitano i fidanzatini a scappare, proprio per poter celebrare un matrimonio di serie B, risparmiando un sacco di cambiali.
Naturalmente stiamo escludendo quei casi di ragazze non consenzienti, che venivano rapite e stuprate, e quindi costrette a sposarsi con il loro violentatore che solo così poteva estinguere non in carcere la pena relativa al reato commesso. Ma l'art. 544 del Codice Penale è stato abrogato nel 1981.
5 comments:
Gianni Ciardo è il vero comico dialettale, troppo simpatico, la canzoncina poi, è proprio una chicca...
Ma chi la capisce, solo un barese ;)
Sposa che fa una scappetella???
Che io sappia in veneto non esite un termine corrispondente.
zite scinnute (le ragazze
che per amore, scappavano di casa attuando "la scesa"). il barese comincia ad appassionarmi.
Bravi, bravi!
Sì, è proprio la fuga per amore, quella che in Sicilia chiamano fuitina. Si tratta del participio passato del verbo scendere: scesa dalle scale di casa e non ritornata all'ovile per almeno una notte.
Dato che si parla di scale, apro una parentesi per raccontare che quando una mamma di Bari deve raccontare al vicinato con una punta di orgoglio che la propria figlioletta è diventata signorina, cioè ha avuto la prima mestruazione, usa questo eufemismo: "Ajire, Jann è cadute scale scale", cioé "Ieri la mia piccola Anna è rotolata per le scale". Quanta saggezza, se si pensa che da quel momento le figlie crescono più velocemente e le situazioni iniziano a precipitare, step by step.
Se per la metamorfosi da bambina a signorina si scendono le scale, ugualmente avviene per la trasformazione finale da signorina a signora, a meno che non si voglia rimanere nubile, che in barese non è zitella, ma signorina grande. Matrimoni in grande pompa, con il velo e l'abito bianco, prevedono l'uscita trionfale della sposa dal portone di casa, tra due filari di piante lussureggianti e la sposa non viene giù in ascensore, ma scende le scale, metafora di una vita che le si àugura possa essere sempre in discesa da allora in poi.
Ma non sempre tutto è così idealistico. Si possono verificare due casi. Il primo è che l'unione dei fidanzati sia avversata da una delle due famiglie. In tal caso l'unica soluzione possibile in una società pre '68 era di mettere i genitori davanti al fatto compiuto di una notte passata insieme fuori di casa, evento che, una volta divenuto di dominio pubblico, esigeva il matrimonio riparatore, genitori volenti o nolenti. In questi casi in realtà, come documentato dalla mazurca di Gianni Ciardo, i familiari volenti sono spesso complici dei fidanzatini. "Cudde disoneste che aveve tutte quante organizzate, jere u cuggine de Geroleme u schicchiate", cioé, "Quel farabutto che aveva organizzato tutto era il cugino di Girolamo, detto l'inconcludente". Magari infatti i due non facevano neanche l'amore quella notte, dato che venivano ospitati a casa di qualche parente compiacente. Poi, dopo che i genitori avevano fatto il giro degli ospedali e denunciato la scomparsa ai carabinieri, i due con calma ritornavano di solito a casa di lei, piangenti e chiedendo perdono, avevano mazzate e poi venivano perdonati e di organizzavano le nozze, che avendo in questo caso carattere di urgenza, comportavano lo sposarsi in chiesa la mattina sul presto senza velo e con un abito meno pomposo, il venir meno del ricevimento ed un corredo assai meno completo. Insomma, si risparmiavano un sacco di soldi.
E qui viene il secondo caso, quello in cui sono i genitori stessi che invitano i fidanzatini a scappare, proprio per poter celebrare un matrimonio di serie B, risparmiando un sacco di cambiali.
Naturalmente stiamo escludendo quei casi di ragazze non consenzienti, che venivano rapite e stuprate, e quindi costrette a sposarsi con il loro violentatore che solo così poteva estinguere non in carcere la pena relativa al reato commesso. Ma l'art. 544 del Codice Penale è stato abrogato nel 1981.
Approfondimenti utili e non dialettevoli:
Matrimonio riparatore
Fuitina
Franca Viola
Grazie, quando si dice chiaro ed esauriente :)
Dal tuo commento anche Ajire (ieri) e Schicchiate (inconcludente): davvero bello il barese!!!
Su schicchiate aspettatevi un post non appena ho un attimo di tempo.
Posta un commento
per non commentare da anonimo: nel menù "Commenta come" è possibile inserire un nickname scegliendo "Nome/URL". Chi vuole lascia vuoto il campo "URL".