20110331

Consà

Per consà zò bé l'insalata ga öl ü sapient, ün avaro, ü generus e ü mat.

Per condire bene l'insalata ci vuole un sapiente (il sale in zucca), un avaro (l'aceto, perchè ne basta poco), un generoso (l'olio) e un matto (perchè fa le capriole e quindi mescola bene il tutto).

bàtola

bàtola
1. (s.f.) parlantina, loquacità; 2. (agg.) chiacchierone

20110329

Ruoto

Ruoto: teglia da forno, spesso di forma rotonda, ma non necessariamente. Si usa non solo per designare il recipiente, ma spesso anche per il contenuto, come spiega Luciano:

20110327

Dicette 'o pappece...

"Dicette 'o pappece 'nfaccia 'a noce, damme 'o tiempo, ca te spertose!"


Questo è un proverbio che insiste sull'importanza della tenacia: per quanto si possa essere piccoli ('o pappece, il piccolo animaletto della farina), se se ne ha tempo e voglia si possono raggiungere gli obiettivi che ci si pone ("spertosare" la noce, bucare la noce, che è molto più grossa del pappece).

desìo

Desìo /far desìo = grande quantità / far confusione


El ga un desìo de roba = possiede tante cose
Ghe gera un desìo de gente = c'era una gran folla

El putelo ga fato el desìo = il bambino ne ha fatte di tutti i colori
Go fato el desìo = ho fatto un disastro (per esempio quel giorno che mi è caduta una bottiglia di olio per terra... !)

20110326

Strascìno


Strascìno
: atto violento che consiste nel trascinare per i capelli una persona, di preferenza una donna, rea di qualche sgarro. E' un modo di regolare i conti tra donne.

20110325

Burlù

Burlù

Rullo di metallo, riempito generalmente con sabbia,
usato nei campi per spianare e pressare la terra seminata.

20110324

star drio

Star drio = Prendersi cura di qualcuno/qualcosa
[4 di 4]

20110323

star drio

Star drio = Stare dietro (inteso come corteggiare).
es: Star drio a tòsa (corteggiare la ragazza).
[3 di 4]

20110322

star drio

Star drio = Dar retta
es: star drio a tutti (dar retta, prestare ascolto, a tutti).
[2 di 4]

allicciàre

"Dai, allìccia! Che sennò fai tardi a scóla!"

Alliccià significa "accelerare", "aumentare la velocità" nel camminare a piedi, fin quasi a rasentare la corsa. Per lo più si usa in senso esortativo, quindi all'imperativo, quando si ritiene che l'interlocutore cammini troppo lentamente e non tenga il nostro passo.

Il verbo allicciare compare in tutti i dizionari della lingua italiana ma, come documentato dal link, non nell'accezione tipica del versiliese e del lucchese.

20110321

star drio

Star drio = Tenere il passo
 [1 di 4]

20110320

mi gósti più che 'l fiume a 'llucchesi

ossia: "Mi costi più del fiume ai Lucchesi".

"Falla finita di mangià, disutile*! Mi gósti più che 'l fiume a' llucchesi!"

Il fiume in questione altro non è che il Serchio. Questo diffuso detto toscano sintetizza in modo eloquente due millenni di sforzi per regimentare il fiume, nonché gli immensi danni e le innumerevoli perdite subite per i suoi continui capricci.

* disutile: in questo contesto, definizione di individuo che mangia smodatamente e senza ritegno.

Della "c" velare che spesso diventa "g" velare già scrissi a suo tempo (costi/gósti).

20110318

mastegabrodo

mastegabròdo | persona inetta, priva di inziativa
[mastegare = masticare, il brodo invece è sempre brodo...]

20110316

scuria


scùria (s.f.) | frusta, sferza, scudiscio

20110315

Muca

Mucà, mocà = smettere
(da non confondere con il sostantivo móca, smorfia)

Mucala fò, mucala lé (móchela fò, móchela lé) = piantala!

20110313

scarsela

Scarsèla = tasca

ne gò piene 'e scarsèle de sti discorsi = ne ho le tasche piene di questi discorsi.
(sottintendo,  mi sono proprio stancata, meglio darci un taglio!)

20110310

ha quante 'l primo topo!

Rita Levi Montalcini merita tutta la mia stima e il mio rispetto ma, dovendo scegliere un'immagine che esprimesse appieno il concetto, mi è venuto naturale pensare a lei.
"Avé quante 'l primo topo" significa, infatti, "essere vecchi quanto il primo topo".

Lo si dice non solo di persone assai attempate, ma anche di oggetti particolarmente vecchi e usurati.

20110308

stranguglióni

Questo è quanto riportato dal "Devoto Oli":

Stranguglióne: s. m. 1) al pl. Infezione contagiosa dei cavalli; non com., denominazione popolare degli orecchioni. 2) Singulto provocato da un'ingestione di cibo troppo avida e rapida (di solito al pl.): avere gli stranguglióni; meno comune: singulto, accesso di riso.

Dalle mie parti, però, con stranguglióne/stranguglióni, si fa riferimento a un malore in senso generico che si presenta all'improvviso con esiti di gravità variabile, ma spesso fatali:

"Gli è preso uno stranguglióne (o un coccolóne) e c'è rimasto secco".

Ma la vera particolarità è che sovente lo si trasforma, da sostantivo quale originariamente è, sia in verbo riflessivo (strangugliarsi) - e conseguente participio passato/aggettivo - che in avverbio:

"Era così briaco che l'han trovo strangugliato per la via!"

"M'è girata la testa e son cascata stranguglióni in cucina!"

Dove strangugliato e stranguglióni stanno per "lungo disteso/esanime".

20110307

Chific chifoc

Chifìc chifóc: detto fatto

20110306

incignare

Incignare : cominciare a usare, a consumare (o usare per la prima volta).

"Un mi pareva'l caso d'incignà il vestito nóvo per andà a fà la spesa!"

"Vórei sapé perchè hai aperto un altro pacco di pasta. Un hai visto che nella vetrina* ce n'era uno già 'ncignato?".

P.S. Invito a prendere visione dell'etimologia cliccando su codesto link.

* vetrina = dispensa/ mobile di cucina.

20110305

Marenare

Marenare = Marinai

* Parò, letteralmente dovrebbe corrispondere a "padrone" (che in dialetto si dice patrò) e significa comandante di una paranze o langètte o di una barca da pesca in genere.
Sulle paranze, che pescano a coppie, c'è un solo parò; sull'altra barca c'è lu sòtta-parò; la scala gerarchica, a discendere, comprende poi: lu seguàce (marinaio anziano), lu jivenétte (o zaùtte) e lu merè.

* Zaùtte, bracciante di mare in genere; zaguotte a Monsampolo e Castorano vale ‘ragazzino'; zagutte a Montefiore, 'uomo rozzo'; zaguotte ad Ascoli, 'ragazzino'; zagutte, 'ragazzotto', a Montegallo; zauttu, 'giovanetto', a Force.

* Merè. Così viene chiamato il bambino utilizzato nelle fatiche più umili e di poco conto sulle paranze e sulle langètte; sovente non era trascorso troppo tempo da quando aveva imparato a camminare sulla terra ferma che già lo portavano a bordo a camminare sulla instabile coperta, sottoposto alle affettuose angherie di tutto l'equipaggio.

* Credo che questi "appellativi" della "gente di mare" siano della tradizione, ma mi informo meglio. Logicamente adesso non si imbarcano più bambini sulle barche da pesca.

Cfr. Nella Marina Militare Italiana, "padrone" è chiamato il marinaio cui è affidata l'imbarcazione che serve, ad esempio, per portare gli ufficiali a terra da una nave in rada."Marò" viene detto tradizionalmte mozzo in tutto l'Adriatico. Nella Marina Militare Italiana sono detti marò i marinai di alcune categorie tra le più umili e generiche e quindi prettamente marinare.

20110303

cincionare

cincionàre | 1. lavoricchiare, cincischiare; 2. perdere tempo

20110302

pupola

Pùpola = polpaccio

(dal latino "pulpa" = polpa)

 
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