salicastróni
Il termine deriva da salicastro, ossia salice in toscano.
I salicastróni (accento tonico sulla o) sono ecchimosi a forma di striscia, sostanzialmente postumi di "frustate".
"Ti faccio venì i salicastróni!", è sinonimo di "ti prendo a cinghiate".
Quando ero piccola, era molto in voga la "mazza" come metodo punitivo corporale (oggi, non so). La mazza, chiamata anche, in modo molto evocativo, scianguinella (richiama il colore rossastro del ramo del salice, ma allude anche sinistramente agli effetti che avrebbe potuto procurare: scianguinare = sanguinare) era in realtà un ramoscello che, privato delle foglie, si adoperava per inferire più o meno blande frustate sul sedere dei bambini discoli. Di solito, mio padre usava l'espressione "Ora piglio la mazza!" solo come minaccia. Ma in un'occasione se ne armò veramente e la utilizzò, lasciando segni evidenti sulle mie chiappe. Dopodiché, preso da repentino rimorso, si prodigò in pietosi, quanto inutili, impacchi di acqua fredda sui salicastróni che lui stesso mi aveva cagionato!
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