20110427

friarielli

Nome scientifico: brassica rapa.
I friariell sono una varietà di cime di rapa tipica della Campania. Dal sapore leggermente amarognolo, i friarielli formano una coppia perfetta con le salsicce, con cui di solito vengono mangiati, come ripieno di una pizza o semplicemente col pane.

fontego

fòntego dei tedeschi
Fòntego = fondaco, magazzino


All'epoca di Venezia repubblica marinara, "el fòntego" era il luogo nel quale si scambiavano e si depositavano le merci.
Mercanti di varie culture li amministravano, infatti El fontego dei Tedeschi, o quello dei Turchi, conservano nel nome la consuetudine dei veneziani di distinguere i fondaci a seconda di chi li gestiva

pisocare

pisocare | pisolare, sonnecchiare

20110422

aprile



De aprile fiorisse anca el manego del baìle

In aprile fiorisce anche il manico del badile


20110417

Pistagna


Pistagna | Colletto

20110415

òtimo

òtimo (agg.) | maggiorenne

20110414

Stantà

Se ta stantàet ü dé a nas, ta nassìet co la cua.

Se aspettavi ancora un giorno a nascere, saresti nato con la coda: un modo di dire per dare dell'asino a qualcuno.

20110412

capepezza


Capepezza: suora.
Il termine è composto su "capa" (testa) e "pezza" (tela, tessuto). Il velo che copre la testa della suora diventa una metonimia per designare la persona.

20110408

sidiare

sidiàre | 1. annoiare, stancare; 2. tormentare
[prob. dal lat. obsidio = assedio]

sìdio = seccatura, fastidio;
sidià = sfinito (spec. per inedia)

20110407

anda

anda | 1. andatura; 2. tratto, maniera

ciapàre na bruta anda = prendere una brutta piega
andar de anda = camminare in fretta

ruspióso

ruspióso | (agg.) 1. ruvido; 2. scontroso

[la prima S è sorda, la seconda sonora]

20110406

Plumone


Plumone = Tirchio

Il termine deriva da Pluma (o Plòmma), ovvero la lanugine o peluria che si trova nelle tasche vuote o nelle lenzuola usurate.

"Oh, dai, offri da bere. Vorrai mica fare della pluma ?"

20110403

valènte

"Fate il bimbo valènte, mettetivi a fà la lezione*!"

Valènte: aggettivo con cui si suole definire i bimbi buoni, disciplinati, diligenti.

L'antica consuetudine di dare del "Voi" ai bambini, invece, è caduta in disuso. Oggi si sente sporadicamente riesumare dalle persone più anziane e dagli abitanti dell'alta Versilia.


* lezione: in questo contesto è sinonimo di compiti.

20110402

Perdere 'a Filippo e 'o panaro

Letteralmente: perdere Filippo e il cesto.
Si dice di chi, indeciso tra due cose, le perde entrambe per il troppo indugiare.

20110401

çincairi

Çincàiri
Significa "cinquina" ed è riferito agli ultimi due giorni di marzo e ai primi tre di aprile

Secondo una leggenda, durante il mese di marzo, un pastore era riuscito a portare ogni giorno il suo gregge al pascolo, ingannando il dispettoso mese che, con i suoi improvvisi cambiamenti di umore meteorologico, avrebbe voluto impedirglielo. Giunto al giorno 29, il pastore, sentendosi ormai al sicuro aveva osato sbeffeggiare marzo con queste parole "Marsu, marsassu, vatene int'i tou capelassi che i mei agneli i sun beli grassi!" (Marzo, marzaccio, vattene nei tuoi cappellacci di nuvole che i miei agnelli sono ormai grassi). Al che Marzo, offeso per l'affronto subito, si sarebbe rivolto ad Aprile chiedendogli in prestito tre giorni in modo da avere il tempo di punire il pastore che gli aveva mancato di rispetto: "Trei ti mi i presti e dui l'hai, faremu ciagne i pegurai"

Così i cinque giorni a cavallo fra la fine di marzo e i primi di aprile, i çincairi, si trasformarono in una previsione meteorologica secondo la quale in questo periodo il tempo sarebbe stato invariabilmente brutto.

Secondo lo scrittore Mistral in Provenza i çincairi si chiamano "li Vaqueiriéu", cioè i Giorni della Vaccara, la quale anch'essa aveva fatto a Marzo lo stesso affronto del pastore.

 
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