20090306

vedere il culo al lupo

L'hai visto il culo al lupo, eh?
Si dice ad una persona che è reduce da un grande spavento, oppure, meno drammaticamente, ha temuto qualcosa, sia in senso di minaccia fisica, che morale o psicologica. Potremmo, più o meno, esprimere lo stesso significato con "te la sei vista brutta, eh?".

20090305

Ciao Vito

da La Gazzetta del Mezzogiorno:

Muore Vito Maurogiovanni, lutto cittadino a Bari

Vito MaurogiovanniL'Amministrazione comunale di Bari ha proclamato per oggi, giovedì 5 marzo, il lutto cittadino per la scomparsa di Vito Maurogiovanni, voce autentica della baresità, cantore della storia cittadina, poeta, sceneggiatore, giornalista, indimenticabile interprete della vita e delle tradizioni popolari.
La camera ardente per Vito Maurogiovanni sarà allestita a partire dalle 12 nella sala consiliare «Enrico Dalfino» di Palazzo di Città. Per questa ragione il Consiglio comunale, già convocato per questo pomeriggio, è stato rinviato a lunedì 9 marzo alle ore 17.30.

Ammalato da tempo e ormai impossibilitato a parlare, Maurogiovanni era un ottantenne giovane nello spirito oltre che nel sorriso che aveva trovato nel web una nuova forma per comunicare. Aveva infatti fondato un sito e animava da quattro anni un blog attraverso cui ha continuato a raccontare fino alla fine le sue storie e a far sorridere con la sua ironia. Era nato il 27 dicembre del 1924 nel retrobottega del caffè di suo padre. Ha scritto una trentina di libri e altrettante commedie. Il suo nome è particolarmente legato alla pièce teatrale Jarche Vasce, racconto in vernacolo della città vecchia e della sua umanità che da anni viene messo in scena dal Piccolo teatro di Eugenio d’Attoma.


Proverbio della Candelora

La Madonna Candelora
dell'inverno semo fora,
ma se piove o tira vento
dell'inverno semo dentro;
sole o solicello quaranta dì d'invernicello.


Celebre proverbio di cui esistono numerose versioni e varianti regione per regione: se il 2 febbraio il clima è mite il resto dell'inverno sarà clemente, se è rigido lo sarà anche il resto della stagione. Anche nel presente inverno si è dimostrato attendibile!

vedi anche: candelora

discreti



"Guarda com'è discreto lu' lì!"
Discreto/a: avvenente, di bell'aspetto, affascinante.

Festival del dialetto/2

Prosegue da qui.



Volgar'Eloquio, viaggio al centro del dialetto

Per cinque giorni, dal 5 al 9 marzo, la città di Milano sarà il palcoscenico di Volgar'Eloquio, un viaggio nelle radici della nostra cultura attraverso concerti, recital, pièces teatrali, letture di poesia, lezioni-spettacolo nei luoghi simbolo della città -dal Piccolo Teatro alla Basilica di San Marco, dal Teatro dal Verme alla casa circondariale di San Vittore.

Dal 6 all'8 marzo la banda scozzese The Mid South Highland Pipes and Drums animerà le vie del centro città, da Piazza Castello a San Babila, al suono di cornamuse, con i musicisti che indosseranno i tradizionali kilt scozzesi.
Molto atteso il concerto di Antonella Ruggiero, lunedì 9 marzo, nella sezione femminile della Casa di san Vittore. Al Teatro dal Verme Max Rigano condurrà invece una serata all'insegna dell'incontro fra lingue dialettali e sonorità moderne con Davide Van De Sfroos, Patrizia Laquidara con Hotel Rif, Taranta Power e Teka P -attesi in giornata per una curiosa lezione-concerto all'Università cattolica di Milano.
Giovedì 5 marzo al Circolo Filologico milanese è di scena I Milanes', un viaggio attraverso quattro secoli di vita milanese raccontati da grandi scrittori in lingua e in dialetto come Porta, Manzoni e De Marchi, mentre dal 6 all'8 marzo Piero Mazzarella e Giulia Lazzarini sono le voci prestigiose dello spettacolo Milano, città dei dialetti.
Tre grandi interpreti della scena contemporanea saranno i protagonisti di altrettante serate di recital: Franco Branciaroli sabato 7 marzo nella Basilica di San Marco, Marco Paolini domenica 8 marzo al Teatro dal Verme, e Toni Servillo lunedì 9 marzo nella Basilica di San Marco. Imperdibili, infine, le due lezioni-spettacolo di Ferruccio Soleri, il mitico "Arlecchino" del Piccolo Teatro (6 e 9 marzo).
Tutti gli eventi sono a ingresso libero, ad eccezione del concerto al Dal Verme di lunedì 9 marzo (5 euro). La prenotazione è obbligatoria.

(da City Milano, 4 marzo 2009)

Per approfondimenti, orari e prenotazioni, visitare i siti www.volgareloquio.it e www.piccoloteatro.org.


Vi aspetto!

20090304

spagna

openclipart.org
L'Erba medica (Medicago sativa), detta anche Alfa-alfa (dall'arabo al-fal-fa "padre di tutti i cibi"), è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose). Pianta foraggera per eccellenza, può essere utilizzata come coltura da fieno, insilati, per produrre farina disidratata.

20090303

entrante


openclipart.org
Entrànte = aitante, prestante, fiero
anche arzillo riferito a qualche anzianotto vispo

20090302

cristo

cristo (s.m.) | (in edilizia) puntello a croce

20090301

potta


Come noto ai più, il termine pòtta sta ad indicare i genitali femminili. In Versilia è però diffusissimo nelle espressioni esclamative, in particolare quelle che denotano sorpresa e meraviglia. Si sprecano, quindi, i vari: "pòtta, mì òmo!", "pòtta, Catè!" (questa fantomatica Catè - che sta per Caterina - ricorre anche in altre espressioni, tipo "bòna, Catè!", quando ci si rivolge a qualcuno che non capisce, o finge di non capire, ciò che gli viene detto); "póttarina!", "pòtta pòtta!" (quest'ultimo esprime, ancor più che sorpresa, una certa preoccupazione al cospetto di una situazione critica).
Da pòtta derivano, però, anche sostantivi quali: póttàta, es. "quante pottate!", "lu' lì è piéno di pottate!", che si potrebbe tradurre riduttivamente con "cazzate", ma in realtà contiene anche una connotazione di autocompiacimento nell'ostentare, un'attitudine a fare le cose in grande e, infatti, chi vive di pottate è un pottone, o una pottona; pòtta pari, ossia una donna che non si scompone, che non si strapazza certo di lavoro, non si affatica in nessun modo e pretende che tutto le sia servito su un piatto d'argento; pòtta tiépida (mi raccomando la "é" chiusa), una di quelle donne "noiose", che spesso risultano pesanti da sopportare, riconoscibili in genere già dal modo di parlare, per lo più infantile e cantilenante, ma anche dalla predisposizione a considerare problematiche delle situazioni che non hanno niente di serio. Una pòtta tiépida, ad esempio, non va in motorino perchè il casco le rovinerebbe l'acconciatura, per lo stesso motivo eviterà di fare il bagno al mare oppure, come la Bellucci, la testa non la muove proprio per non spettinarsi! Al ristorante ordinerà solo un'insalata per il terrore di ingrassare, spesso si lamenterà per un mal di testa, o un mal di stomaco, o per la stanchezza, e via di seguito.

 
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