@Gaz, cara Gazzettina, gli sciacümi non sono le briciole, ma proprio la frutta secca, esclusi fichi e datteri, quella che si sgranocchia coi denti. Pure la punteggiatura ho sbagliato. Sob, sigh, sdeng @Em, hai ragione, me ne sono ricordata dopo, ma non mi ricordo più come si fa a tornare indietro per modificare :( :) @Caigo, grazie del sostegno, però il link che hai postato non funziona :) Ciao cari cari
@Michele, purtroppo quando scompariranno i vecchi che conoscono bene il dialetto locale, queste parole non le userà più nessuno perché ai giovani questo patrimonio non è stato tramandato. :(
well, Filo , anch'io ho/avevo questa preoccupazione,..ma per fortuna tramite questo sito o altri, come dicevano Gaz o Em , si possono tramandare per 'iscritto' queste bellissime vecchie parole dei nostri nonni o trisavoli,..Internet in questo senso può svolgere una funzione culturale importantissima,..penso che i nostri linguaggi siano preziosissimi,..perchè ad es. i tortelli di zucca o le lasagne verdi con spinaci o altre cose,..Grana etc.) , che ora son famose ovunque nel mondo( o altre ricette Venete, Toscane, Liguri etc.),..le nostre nonne le pensavano e realizzavano in dialetto, non in italiano:),..io osservavo mia nonna quando faceva che ne so i tortelli di zucca,..lei li faceva usando termini 'dialettali',..idem gli agnoli in brodo o il manzo bollito,..o la polenta ' cui funs' (funghi di prato) etc,,..non termini italiani:),...idem quando facevano il cotechino o la coppa o pancetta etc. ,...usavano tutto cosiddetti' termini 'dialettali',...il dialetto ha generato grandissime specialità, non solo gastronomiche ma anche artigianali ecc.
adesso la 'menano 'tanto col made in Italy,..in realtà il Vero so called 'made in Italy' ,ora tanto apprezzato all'estero,... era Enzo Ferrari che parlava in 'dialetto di confine' Lombardo-Modenese-Veronese col Nuvolari etc.,..tutte le grandi cose sono nate da lì,..da una grande passione per le proprie tradizioni
@Michele, molto interessante l'accostamento che fai tra dialetto e tradizioni alimentari, entrambi legati al territorio di origine molto più di quanto avviene oggi. Ciao.
esatto, Filo, leggevo l'altro giorno l'intro a un dizionario 'dialettale' della prov. di Mn al confine con Brescia e si sottolineava quel'aspetto,. .oppure per ogni giorno esistevano detti proverbiali in rima,..tipo, che ne so: 'Par Santa Katarina u nef u brina' (=''Il giorno di S.ta Caterina (25 novembre)..o c'è neve o brina),... o 'par San Bortlamé li nùs j cröda a'j pé'(il giorno di S. Bartolomeo (24 agosto),..le noci ti cadono ai piedi' (nel senso che iniziano a venir giù 'copiose' dalla pianta',...
o 'par Sant' Antòni ..an frét da démoni' (il giorno di Sant Antonio (fine gennaio??),..c'è un freddo da cani:),..ecc.,..
c'era un gran rispetto per i 'cicli naturali' e rispetto per i cicli naturali,..questo il bello,.ciao
oops non ho ricontrollato prima di pubblicare,vedo che ho riscritto 2 volte 'rispetto per i cicli naturali',.mi scuso,..cmq quello è il concetto,..dobbiamo ritornare a quella 'simbiosi ' e rispetto per la natura che avevano i nostri bisnonni
Non ne potevo più di quelle scimmie pidocchiose :) Ciao a tutti cari amici :))
RispondiEliminaQuindi "sciacümi" sono in particolare le briciole della frutta secca? Interessante ;-)
RispondiEliminaCiao cara @Filo :-)
Pardon, non so se sono io che non so "usare" il blog, ma non riesco a capire a quale dialetto appartenga "sciacümi"...
RispondiEliminaGrazie, Francesca
@francesca... aggiornato!
RispondiElimina@filo: se tu pubblicassi con maggiore frequenza, non scorderesti di mettere i TAG ai post... ;)
Grazie filo! Ancora un po 'e mi sarei trasformato!
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=af3YAP6TBmk
@Gaz, cara Gazzettina, gli sciacümi non sono le briciole, ma proprio la frutta secca, esclusi fichi e datteri, quella che si sgranocchia coi denti. Pure la punteggiatura ho sbagliato. Sob, sigh, sdeng
RispondiElimina@Em, hai ragione, me ne sono ricordata dopo, ma non mi ricordo più come si fa a tornare indietro per modificare :( :)
@Caigo, grazie del sostegno, però il link che hai postato non funziona :)
Ciao cari cari
Riprovo: vedi link
RispondiElimina@caigo, sì, adesso funziona. Un riferimento proprio calzante, sottile (ma neanche tanto) metafora dei tempi che corrono, mala tempora currunt.
RispondiEliminawow bello però:) ,..quindi è Ligure?
RispondiEliminaligure di ponente probabilmente Michele, sedonca o saieiva "töa", altrimenti sarebbe töa o qualcosa di simile invece di toura
RispondiEliminagrazie Pep,..bel linguaggio veramente;)
RispondiElimina@ e bravo Pep! E grazie a Michele che apprezza. Aggiungo un aiutino:Estremo Ponente Ligure ;)
RispondiEliminaprego, Filo,figurati,.penso che siano parole bellissime che vanno assolutamente salvaguardate,..come si fa con le opere d'arte
RispondiElimina@Michele, purtroppo quando scompariranno i vecchi che conoscono bene il dialetto locale, queste parole non le userà più nessuno perché ai giovani questo patrimonio non è stato tramandato. :(
RispondiElimina@filo mica vero... dialetticon manda e tramanda...
RispondiElimina@em, "sante" parole! ;-)
RispondiElimina@em, manda e tramanda mi piace assaissimo :) allora mando così tramando, ma non tramo per tramandare :~
RispondiEliminawell, Filo , anch'io ho/avevo questa preoccupazione,..ma per fortuna tramite questo sito o altri, come dicevano Gaz o Em , si possono tramandare per 'iscritto' queste bellissime vecchie parole dei nostri nonni o trisavoli,..Internet in questo senso può svolgere una funzione culturale importantissima,..penso che i nostri linguaggi siano preziosissimi,..perchè ad es. i tortelli di zucca o le lasagne verdi con spinaci o altre cose,..Grana etc.) , che ora son famose ovunque nel mondo( o altre ricette Venete, Toscane, Liguri etc.),..le nostre nonne le pensavano e realizzavano in dialetto, non in italiano:),..io osservavo mia nonna quando faceva che ne so i tortelli di zucca,..lei li faceva usando termini 'dialettali',..idem gli agnoli in brodo o il manzo bollito,..o la polenta ' cui funs' (funghi di prato) etc,,..non termini italiani:),...idem quando facevano il cotechino o la coppa o pancetta etc. ,...usavano tutto cosiddetti' termini 'dialettali',...il dialetto ha generato grandissime specialità, non solo gastronomiche ma anche artigianali ecc.
RispondiEliminausavano 'tutti..' sorry per la digitazione
RispondiEliminaadesso la 'menano 'tanto col made in Italy,..in realtà il Vero so called 'made in Italy' ,ora tanto apprezzato all'estero,... era Enzo Ferrari che parlava in 'dialetto di confine' Lombardo-Modenese-Veronese col Nuvolari etc.,..tutte le grandi cose sono nate da lì,..da una grande passione per le proprie tradizioni
RispondiElimina@Michele, molto interessante l'accostamento che fai tra dialetto e tradizioni alimentari, entrambi legati al territorio di origine molto più di quanto avviene oggi. Ciao.
RispondiEliminaesatto, Filo, leggevo l'altro giorno l'intro a un dizionario 'dialettale' della prov. di Mn al confine con Brescia e si sottolineava quel'aspetto,.
RispondiElimina.oppure per ogni giorno esistevano detti proverbiali in rima,..tipo, che ne so: 'Par Santa Katarina u nef u brina' (=''Il giorno di S.ta Caterina (25 novembre)..o c'è neve o brina),...
o 'par San Bortlamé li nùs j cröda a'j pé'(il giorno di S. Bartolomeo (24 agosto),..le noci ti cadono ai piedi' (nel senso che iniziano a venir giù 'copiose' dalla pianta',...
o 'par Sant' Antòni ..an frét da démoni' (il giorno di Sant Antonio (fine gennaio??),..c'è un freddo da cani:),..ecc.,..
c'era un gran rispetto per i 'cicli naturali' e rispetto per i cicli naturali,..questo il bello,.ciao
oops non ho ricontrollato prima di pubblicare,vedo che ho riscritto 2 volte 'rispetto per i cicli naturali',.mi scuso,..cmq quello è il concetto,..dobbiamo ritornare a quella 'simbiosi ' e rispetto per la natura che avevano i nostri bisnonni
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