Oh grazie per l'ottima, ma io questo crangonide qui non lo conosco. Comunque ho cercato sul dizionario ligure di ponente e se intendi il "gambero squilla" viene chiamato "ghìmbaru da secu", non ho notizie del gambero grigio, mentre quello bianco è detto "ghìmbaru da fundu", quello di roccia "ghìmbaru da scögliu", quello imperiale "ghìmbaru da ciotu"(da buco). Ciao Em e Gaz :)
Cara Gaz, lunedì sarò a Treviso per un tristissimo motivo. Se non avrò voglia di tornare subito a casa, magari mi fermo un giorno e vado a Venezia ad annegare i miei dispiaceri in un qualche bacaro e mi riempirò il pancino di schie e polenta.
Una volta le schìe erano un piatto da poveri, te le tiravano dietro. Adesso (se le trovi!)costano un fracco... A proposito: deriva dal latino "squilla", di etimo incerto. Si ipotizza la derivazione da un radicale "sk" che indica "squama, corazza, tegumento duro". E, polenta a parte...che dire della frittura mista con calamari, sepoìne, anguèe, moleche e schie da mangiare a scotadeo dai cartoccetti???
così vediamo se l'ottima Filo ne conosce il nome ligure (io lo so...) ;)
RispondiEliminaBuonissime!
RispondiEliminaSoprattutto con la polentina...
quoto l'orso polare gentile, questo è cibo divino.
RispondiEliminaOh grazie per l'ottima, ma io questo crangonide qui non lo conosco. Comunque ho cercato sul dizionario ligure di ponente e se intendi il "gambero squilla" viene chiamato "ghìmbaru da secu", non ho notizie del gambero grigio, mentre quello bianco è detto "ghìmbaru da fundu", quello di roccia "ghìmbaru da scögliu", quello imperiale "ghìmbaru da ciotu"(da buco). Ciao Em e Gaz :)
RispondiEliminaChe boneeee! :)
RispondiElimina@Filo potresti fare un bel post "similia" con tutti quei bei gamberi ;-) Ciao cara
RispondiElimina@Em sulla bontà delle schie vedo che siamo tutti d'accordo ;-)
Mamma che voglia di tornare a magiarne un piatto con la polentina in un qualche bacaro di Venezia, con l'umido fuori che ti entra nelle ossa.
RispondiEliminaCaro PPB, l'umido in questi giorni si fa sentire prepotentemente, schie fritte e polentina calda sono davvero un buon antitdoto ;)
RispondiEliminaCara Gaz, lunedì sarò a Treviso per un tristissimo motivo. Se non avrò voglia di tornare subito a casa, magari mi fermo un giorno e vado a Venezia ad annegare i miei dispiaceri in un qualche bacaro e mi riempirò il pancino di schie e polenta.
RispondiEliminaUna volta le schìe erano un piatto da poveri, te le tiravano dietro. Adesso (se le trovi!)costano un fracco... A proposito: deriva dal latino "squilla", di etimo incerto. Si ipotizza la derivazione da un radicale "sk" che indica "squama, corazza, tegumento duro".
RispondiEliminaE, polenta a parte...che dire della frittura mista con calamari, sepoìne, anguèe, moleche e schie da mangiare a scotadeo dai cartoccetti???