Marotei, de matina bonora
Grune de fen
che i par bar
color de fer
qua e là
pà i pra
rasadi de rossada
stech e fii
de erbete
ingattiade strigade
deventade storte
deventade morte
deventade sgonfie
deventade stonfe
deventade deventade deventade
(A. Zanzotto)
Mucchietti di fieno, la mattina presto
Mucchi di fieno
che sembrano cespugli
colore del ferro
qua e là
per i prati
rasi di rugiada
stecchi e fili
di erbette
arruffate stregate
diventate storte
diventate morte
diventate gonfie
diventate zuppe
diventate diventate diventate
Ennesimo omaggio alla poesia di Andrea Zanzotto con questa lirica che a mio parere è molto bella.
RispondiEliminaLa parola "marotei" mi era completamente sconosciuta, ho perciò di proposito inserito il tag "Pieve di Soligo" , paese dove è nato e vive attualmente il poeta, probabilmente è un vocabolo usato solo in quella zona.
Lo stesso Zanzotto ha dichiarato che "...si stupisce nel vedere che certe sue parole dialettali non vengono più capite dagli stessi abitanti: «il mio dialetto ormai risulta indecifrabile».
( Un paese, 6000 lingue)
Sonora, scorrevole come acqua di ruscello. Molto più musicale in dialetto che in italiano.
RispondiEliminaCiao Gazzettina ;)
Infatti, anche se la poesia di Zanzotto può risultare spigolosa, aspra a volte, il ritmo che la contraddistingue è la sua forza.
RispondiEliminaCiao Filo :-)
Le poesie di Andrea. "El so vecio dialeto" che sta scomparendo, Andrea lo conosco bene anche di persona guarda caso abito a quattro chilometri da Pieve di Soligo per lesatezza Sernaglia della battaglia lungo il glorioso Piave.
RispondiEliminaComplimenti comunque per le cose che pubblichi nei vari dialetti buona settimana Tiziano
@tiziano, bel privilegio conoscere personalmente Zanzotto!
RispondiEliminaDialetticon, come noterai, è un blog di gruppo, ogni autore porta il suo contributo nel suo dialetto.
Grazie del tuo commento :-)