20090417

Trettecà

Trettecà: oscillare, muovere

E' il vocabolo/verbo adatto a questi giorni, visto che da quando si è risvegliata, la notte del 6 aprile, la terra tertica parecchio, non come nel vicino Abruzzo, qui da noi si sente la coda (di solito di quelli sopra i 3,8 di magnitudo), con maggior o minor intensità a secondo che si stia più sulla roccia (Ascoli e l'alta valle del Tronto) o sulla sabbia (San Benedetto del Tronto e la bassa valle del Tronto, alluvionale).

Comunque, per sicurezza, Ascoli è sotto la protezione di Sant'Emidio (sante 'Middie) e fin'ora è andata bene!

Ricordo che mia Suocera usava un metodo tutto suo per far addormentare i neonati, li prendeva e seduta su una sedia della cucina, si dondolava con un certo vigore, tanto da alzare i piedi della sedia stessa e i piccoli si addormentavano. Lei ci diceva: "mò lu terteche ie, e lu facce addormì!" (più o meno, la pronuncia è così, con la "e" di "facce", quasi muta!) trad: "adesso lo dondolo io e lo faccio addormentare"

3 commenti:

  1. Spina, sarebbe ora te tempo che questa terra la smettesse di "trettecà".
    Qua da noi, in veneto, si direbbe, "saria ora che sta terra ghe a moeasse de baear".

    Un caro saluto

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  2. Sono d'accordo, ma pare che si stia solo spostando l'epicentro! ;-)
    Portiamo pazienza!
    Ciao, R

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  3. Mannagge lu trettecà!

    Anche i miei genitori originari della parte settentrionale della provincia di Teramo (CIVITELLA del Tronto) usano questo termine per indicare un tremolio, un movimento oscillatorio...

    Ogni tanto mi chiedo a quale dialetto appartengano i termini che conosco, considerato che le mie originei e la mia vita sono equamente distribuite tra Bergamo, Roma, l'Abruzzo, l'Umbria e la Brianza...

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