Dalle mie parti (ovest Vicentino) si usa piuttosto "Brósoma" per indicare la brina, anche perché "Brósa" si riferisce alla crosta che si forma sulle ferite. Ma ancora più frequente è l'uso "figurato", per cui "el gá na brósa" o "el xè na brósa" si riferisce a chi è pigro o non ama lavorare. Qui la "brósa" sarebbe la crosta causata dalla rogna di chi non si lava accuratamente, perché pigro appunto, dietro gli orecchi o sulla nuca. Un classico della mia adolescenza: "Dèi, brósa, móvete".
ho chiesto,da noi (mantovano) la galabrösa sono tipo quelle ragnatele ghiacciate che si formano sui rami degli alberi ecc.quando la temperatura è sottozero come queste mattine,...penso che lo dicano anche in bresciano
Quante parole che non sentivo pronunciare da tanto tempo!
RispondiEliminaGalabróza, o gèba. Brrr!
RispondiEliminaIl secondo proverbio è verissimo.
RispondiEliminaCi sono verdure che se non prendono il giusto freddo sono letteralmente immangiabili.
Dalle mie parti (ovest Vicentino) si usa piuttosto "Brósoma" per indicare la brina, anche perché "Brósa" si riferisce alla crosta che si forma sulle ferite. Ma ancora più frequente è l'uso "figurato", per cui "el gá na brósa" o "el xè na brósa" si riferisce a chi è pigro o non ama lavorare. Qui la "brósa" sarebbe la crosta causata dalla rogna di chi non si lava accuratamente, perché pigro appunto, dietro gli orecchi o sulla nuca. Un classico della mia adolescenza: "Dèi, brósa, móvete".
RispondiEliminaho chiesto,da noi (mantovano) la galabrösa sono tipo quelle ragnatele ghiacciate che si formano sui rami degli alberi ecc.quando la temperatura è sottozero come queste mattine,...penso che lo dicano anche in bresciano
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