20090718

redentore

foghi &gondole

Ogni terza domenica di luglio si festeggia a Venezia la Festa del Redentore (Redentór in veneziano), a ricordo della terribile epidemia di peste che nel 1575 decimò la popolazione.
Dopo l'inverno e il freddo l'epidemia cessò e nel dicembre del 1576 fini l'incubo.
Il Doge Sebastiano Venier diede incarico all'architetto Andrea Palladio di pregettare il tempio votivo del "Redentore", situandolo nell'isola della Giudecca.
Il doge, senza aspettare la fine dei lavori di costruzione, volle recarsi alla Giudecca con una processione solenne: fu allora realizzato un ponte di barche da piazza San Marco alla Giudecca per far passare la processione e così per ogni anno a venire.
La festa era preceduta da molti preparativi, le case della Giudecca venivano imbiancate e addobbate, si cominciava a festeggiare già dalla vigilia e famiglie intere del popolo e della nobiltà e gruppi di amici restavano alla Giudecca a mangiare, bere e fare festa per tutta la notte.
Altri ancora attraccavano alla Giudecca e festeggivano in barca in attesa dei fuochi d'artificio. Poi, dopo mezzanotte, molte imbarcazioni si recavano alla spiaggia del Lido per attendere l'alba.
Ancora oggi, sbiadita l'antica origine religiosa, imbarcazioni di ogni tipo affollano il Bacino di San Marco aspettando i fuochi d'artificio: uno spettacolo unico!

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