ANNACARI Cullare, dondolare. E' il metodo universale per convincere i piccoli al sonno, ma è altrettanto universale convinzione che una donna che si "annaca" tutta nel camminare, pubblicamente proclama la sua scarsa serietà. Per un uomo il discorso si fa più complesso. "Io domandai un favore al sindaco e lui mi annacò per un anno senza concludere": mi illuse, mi cullò nella speranza, in definitiva mi prese in giro. Colui che dichiara di essere stato "annacato" (per una domanda di matrimomio, per la compera di un terreno o di una barca, per la riscossione di un credito), corre il rischio di autopatentarsi di stupidità o, nella migliore delle ipetesi, d'ingenuità. In ogni caso di "annacamento", la palma della vittoria spetta sempre a colui che ha saputo abbindolare l'altro. Nell'ufficio di un ministro siciliano, ho assitito alla scena di un postulante che perorava una sua causa davanti al ministro stesso e al suo segretario. Il ministro con molto calore promise di prendersi a cuore la questione. Accompagnato il postulante alla porta, il segretario (pure lui, manco a dirlo, siciliano) tornò indietro.
"Che dobbiamo fare?" domandò. "Ci occupiamo subito della cosa o annachiamo il bammineddru?".
"Annachiamolo tanticchia, un poco" decise il ministro.
Ora è da notare che "bammineddru", bambinello, dalle nostre parti si dice solo di Gesù Bambino e non di un bambino qualsiasi, perchè allora verrebbe chiamato "picciliddru", "carusu", "addrevu". Quel "bamminereddru" stava a significare il rito sacrale della raccomandazione politica, dai tempi lunghissimi se non corroborato da forti indulgenze quali lo scambio di favori o l'offerta di un considerevole numero di voti.
"Che dobbiamo fare?" domandò. "Ci occupiamo subito della cosa o annachiamo il bammineddru?".
"Annachiamolo tanticchia, un poco" decise il ministro.
Ora è da notare che "bammineddru", bambinello, dalle nostre parti si dice solo di Gesù Bambino e non di un bambino qualsiasi, perchè allora verrebbe chiamato "picciliddru", "carusu", "addrevu". Quel "bamminereddru" stava a significare il rito sacrale della raccomandazione politica, dai tempi lunghissimi se non corroborato da forti indulgenze quali lo scambio di favori o l'offerta di un considerevole numero di voti.
Andrea Camilleri - Il gioco della mosca - Sellerio
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