Appuntamento annuale a cura della regione, dal 5 al 9 marzo
Festival del dialetto, da Milano a Napoli
Ci saranno Ferruccio Soleri e Carlo Mazzarella, ma anche Toni Servillo, Marco Paolini, Van De Sfroos
Festival del dialetto, da Milano a Napoli
Ci saranno Ferruccio Soleri e Carlo Mazzarella, ma anche Toni Servillo, Marco Paolini, Van De Sfroos
MILANO - La Regione Lombardia dedica, insieme al Piccolo Teatro di Milano, un festival al dialetto. Di tutte le regioni italiane, s'intende: fra i protagonisti figura per esempio l'attore napoletano Toni Servillo, che il 9 marzo terrà un recital su brani essenzialmente partenopei alla Basilica di San Marco. In tutto saranno 22 gli avvenimenti previsti nei cinque giorni di «Volgar'Eloquio», dal 5 al 9 marzo: oltre al recital di Servillo, ci sarà il 7 marzo quello di Franco Branciaroli dedicato al dialetto lombardo (sempre a San Marco) e il 9 quello di Marco Paolini che porterà al Teatro Dal Verme brani dell'area veneto-friulana.
Al teatro Strehler sabato 7 marzo sarà la volta della poesia dialettale con autori del calibro di Tonino Guerra, Franco Loi e Achille Serrao. E poi Antonella Ruggiero il 9 marzo celebrerà, anche se in ritardo di un giorno, la festa della donna con un concerto riservato alle detenute di San Vittore, con canzoni tradizionali. Di musica dialettale parleranno in una lezione spettacolo all'Università Cattolica lunedì 9 Davide Van De Sfroos, Patrizia Laquidara, Taranta Power e Teka P «per spiegare - ha detto uno degli ideatori del Festival, Franco Brevini, che insegna Letteratura italiana all'Università di Bergamo ed è uno dei maggiori studiosi di letteratura dialettale nel nostro Paese - come mai hanno preferito sostituire "I love you" nelle canzoni» con frasi tipo "te voj ben"». Alla sera poi tutti i protagonisti saranno in concerto al Teatro Dal Verme. Ed è questo (biglietto a cinque euro) l'unico appuntamento a pagamento dell'intera rassegna.
Ci saranno appuntamenti per i bambini sulla commedia dell'arte, una lezione-spettacolo di Ferruccio Soleri, che ha reso l'Arlecchino del Piccolo famoso in tutto il mondo, un excursus sugli scrittori della linea lombarda da Carlo Porta ad Alessandro Manzoni, passando per Giuseppe Parini e Delio Tessa. La Regione Lombardia ha finanziato con oltre 400 mila euro il festiva, che diventerà un appuntamento annuale stabile. «Spesso parliamo di specie animali in via d'estinzione, ma si tace sulla scomparsa delle identità culturali che invece ci sono e vanno valorizzate per garantire la vivacità di pensiero», dice Massimo Zanello, assessore alla Cultura della Regione. «Lo ha detto anche una direttiva dell'Unesco dedicata alla difesa dei beni immateriali, come appunto tradizioni e dialetti, che è diventata una legge regionale. «Niente derive protezionistiche», sottolinea il direttore del Piccolo teatro Sergio Escobar. «L'identità - spiega - è lo strumento migliore per leggere il futuro, per aprirsi agli altri svincolandosi dalle chiusure».
(da Corriere Milano, 13 febbraio 2009)
Ross, potresti andare come inviata di Dialetticon e poi farci un bel report...
RispondiEliminaChe ne dici?
grazie della segnalazione!
Guarda che lo faccio per davvero! :)
RispondiEliminavai ross, sei tutti noi!
RispondiEliminabello...daje fallo pe' noi!
RispondiEliminaRoss, ma non c'è un sito???
RispondiEliminaOltre Van de Sfoss, c'è anche il Luciano Ravasio???
Anche a me farebbe piacere un report! ;-)
Ciao, R